FEASR

95,51 miliardi di euro (di cui 8,07 da NGEU)

Azioni per la stabilità, competitività e sostenibilità del settore agricolo e rurale

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AGRI | Autorità nazionali e regionali

Fondi Strutturali – caratteristiche peculiari

Il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR) fa parte, insieme al FEAGA, dei fondi di applicazione della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione europea, che seguono logiche particolari, proprie di questo specifico ambito delle politiche comunitarie. Lo scopo del FEASR è finanziare gli interventi per lo sviluppo rurale, che rappresenta (insieme alle misure di sostegno al reddito e al mercato, finanziate dal FEAGA) la terza componente della PAC.

Allo stesso tempo, il FEASR è anche uno dei Fondi Strutturali (insieme a FESR, FSE+, FEAMP e Fondo di Coesione; e diversamente dal FEAGA). Il FEASR prevede modalità di funzionamento simili al FESR e all’FSE+: è gestito in modo indiretto dagli Stati membri (gestione concorrente), è cofinanziato dai bilanci nazionali e prevede aspetti di pianificazione regionale.

Forniamo dunque in questa sezione, per completezza e coerenza con quanto fatto per i programmi europei, una trattazione delle caratteristiche principali del FEASR. Forniamo inoltre una più specifica trattazione dell’allocazione dei fondi FEASR in Italia nella sezione dedicata ai Fondi Rurali.

È opportuno ricordare che la Politica Agricola Comune (PAC) ha attraversato una fase di riforma nel periodo 2021-2022. La “nuova PAC”, entrata in vigore dal 2023 prevede, tra altre cose, l’elaborazione di piani strategici nazionali della PAC (spiegazione e dettagli più sotto), volti a dare coerenza a quanto finanziato da FEAGA, FEASR e altri fondi e programmi europei. Le azioni di sviluppo rurale saranno dunque incluse nel quadro dei piani strategici nazionali della PAC.

Beneficiari potenziali

Agricoltori, aziende agricole, produttori e attori che operano (a diverso titolo) nel mondo agricolo e rurale.

Descrizione e obiettivi

La Politica Agricola Comune (PAC) è una delle principali voci di spesa del bilancio dell’UE. Il FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale) è uno dei Fondi Strutturali, con la missione di finanziare le azioni di sviluppo rurale nell’ambito della PAC. Completa il FEAGA, che è invece il fondo che finanzia le componenti di sostegno ai redditi e ai mercati agricoli della PAC.

La PAC, portata avanti fin dal 1962, è una delle politiche più “storiche” dell’Unione europea. Persegue i seguenti obiettivi:

  • sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili;

     

  • tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole;

     

  • aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali;

     

  • preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE;

     

  • mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.

Nonostante lo specifico ambito d’azione, il FEASR è dotato di una allocazione finanziaria paragonabile (di poco inferiore) a quella dell’FSE+. Come spiegato più sopra, ha una dinamica di funzionamento non troppo diversa da quella del FESR e del FSE+. Prevede infatti un Programma Strategico della PAC (PSP) e sue declinazioni regionali (Complementi di Sviluppo Rurale regionali, o CSR). È cofinanziato dai bilanci nazionali, analogamente a quanto avviene con i PR e i PN. Attraverso il FEASR, la PAC persegue tre principali obiettivi di lungo periodo:

  • accrescere la competitività del settore agricolo e forestale;

     

  • garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima;

     

  • realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro.

La PAC, e con essa il FEASR, ha attraversato un importante processo di riforma. Per il biennio 2021-2022 è stato applicato un regolamento transitorio che ha esteso regole già applicate nel precedente settennio 2014-2020. A partire dal 2023 è entrata in vigore una Nuova PAC (dettagli in coda a questo capitolo).

Tipologia di azioni e progetti

Nonostante i cambiamenti in corso nella struttura della PAC e dei suoi obiettivi, la fase transitoria (2021-2022) e la fase finale (2023-2027) dell’implementazione della PAC e del FEASR toccheranno tematiche simili. Indichiamo a seguire le attuali 6 priorità (con relative “focus area”, applicabili nella fase transitoria) e i 9 obiettivi della nuova fase.

È possibile consultare ai seguenti link:

Fase transitoria 2021-2022

6 priorità e “focus area”:

    1. Trasferimento di conoscenze e innovazione – (1.a) innovazione, cooperazione e sviluppo della base di conoscenze nelle aree rurali; (1.b) legami tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura e ricerca e innovazione; (1.c) apprendimento permanente e la formazione professionale nei settori agricolo e forestale;

       

    2. Redditività e competitività dell’azienda agricola – (2.a) performance economica delle aziende agricole e ristrutturazione e ammodernamento delle aziende agricole; (2.b) ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e ricambio generazionale;

       

    3. Organizzazione della catena alimentare e gestione del rischio – (3.a) competitività dei produttori primari e loro integrazione nella filiera agroalimentare; (3.b) prevenzione e gestione del rischio aziendale;

       

    4. Ripristino, conservazione e miglioramento degli ecosistemi – (4.a) ripristino, conservazione e valorizzazione della biodiversità; (4.b) gestione dell’acqua; (4.c) gestione del suolo e lotta all’erosione;

       

    5. Economia efficiente sotto il profilo delle risorse e resiliente al clima – (5.a) efficienza nell’uso dell’acqua in agricoltura; (5.b) efficienza nell’uso dell’energia in agricoltura e trasformazione alimentare; (5.c) fornitura e uso di fonti di energia rinnovabili; (5.d) riduzione delle emissioni di gas serra e di ammoniaca in agricoltura; (5.e) conservazione e sequestro di carbonio in agricoltura e silvicoltura;

       

    6. Inclusione sociale e sviluppo economico – (6.a) diversificazione, creazione e sviluppo di piccole imprese e posti di lavoro; (6.b) sviluppo locale nelle aree rurali; (6.c.) accessibilità, uso e qualità delle TIC nelle aree rurali.

Queste priorità e “focus area” si incrociano, nella programmazione nazionale e regionale, con le seguenti misure tematiche: (1) Trasferimento di conoscenze e azioni di informazione; (2) Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole; (3) Regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari; (4) Investimenti in immobilizzazioni materiali; (5) Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e introduzione di adeguate misure di prevenzione; (6) Sviluppo delle aziende agricole e delle imprese; (7) Servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali; (8) Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e nel miglioramento della redditività delle foreste; (9) Costituzione di associazioni e organizzazioni di produttori; (10) Pagamenti agro-climatico-ambientali; (11) Agricoltura biologica; (12) Indennità Natura 2000 e indennità connessa alla direttiva quadro sulle acque; (13) Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici; (14) Benessere degli animali; (15) Servizi silvo-ambientali e climatici e salvaguardia delle foreste; (16) Cooperazione; (17) Gestione del rischio; (19) Sostegno sviluppo locale LEADER; (20) Assistenza Tecnica; (21) Sostegno temporaneo eccezionale crisi COVID-19; più altre misure (Prepensionamento, ecc.)

La maggior parte dei fondi è allocata su base regionale, mentre una parte finanzia il Programma di Sviluppo Rurale Nazionale (PSRN) e la Rete Rurale Nazionale (RRN).

Riportiamo qui sotto le allocazioni del FEASR per Regione, relative alle due fasi 2021-2022 e 2023-2027 (sono possibili lievi discrepanze dovute ad arrotondamenti). I dati includono le quote di finanziamento nazionali e comunitarie.

Fondi FEASR per Regione (milioni di euro) 2021-2022 2023-2027 Totale (due fasi)
Abruzzo

224,4

354,3

578,7

Basilicata

328,1

452,9

781,0

Calabria

545,4

 781,3

1.326,7

Campania

844,0

 1.149,6

 1.993,6

Emilia-Romagna

562,1

913,2

1.475,3

Friuli-Venezia Giulia

146,1

 227,6

373,7

Lazio

388,8

602,6

991,4

Liguria

143,8

207,0

350,8

Lombardia

550,9

834,5

1.385,4

Marche

254,9

390,9

645,8

Molise

105,0

157,7

262,7

PA Bolzano

171,3

271,9

443,2

PA Trento

140,9

199,0

339,9

Piemonte

520,8

756,4

1.277,2

Puglia

816,4

1.184,9

2.001,3

Sardegna

618,0

819,5

1.437,5

Sicilia

1.053,9

1.474,6

2.528,5

Toscana

471,8

748,8

1.220,6

Umbria

367,2

518,6

885,8

Valle d’Aosta

62,5

91,9

154,4

Veneto

539,4

824,6

1.364,0

Altro

1.146,2

3.050,0

4.196,2

Totale

10.002,0

16.011,7

26.013,7

Fase finale 2023-2027

9 obiettivi:

    1. Sostenere un reddito agricolo sostenibile e la resilienza del settore agricolo in tutta l’Unione per migliorare la sicurezza alimentare a lungo termine e la diversità agricola, nonché garantire la sostenibilità economica della produzione agricola;

    2. Migliorare l’orientamento al mercato e aumentare la competitività delle aziende agricole sia a breve che a lungo termine, compresa una maggiore attenzione alla ricerca, alla tecnologia e alla digitalizzazione;

    3. Migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore;

    4. Contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento a essi, anche riducendo le emissioni di gas a effetto serra e rafforzando il sequestro del carbonio, come pure promuovendo l’energia sostenibile;

    5. Favorire lo sviluppo sostenibile e un’efficiente gestione delle risorse naturali come l’acqua, il suolo e l’aria, anche riducendo la dipendenza chimica;

    6. Contribuire ad arrestare e invertire la perdita di biodiversità, migliorare i servizi ecosistemici e preservare gli habitat e i paesaggi;

    7. Attirare e sostenere i giovani agricoltori e nuovi agricoltori e facilitare lo sviluppo imprenditoriale sostenibile nelle aree rurali;

    8. Promuovere l’occupazione, la crescita e la parità di genere, compresa l’imprenditorialità femminile in agricoltura, l’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle aree rurali, comprese la bioeconomia circolare e la silvicoltura sostenibile;

    9. Migliorare la risposta dell’agricoltura dell’UE alle esigenze della società in materia di alimentazione e salute, compresi alimenti di alta qualità, sicuri, nutrienti prodotti in modo sostenibile, la riduzione degli sprechi alimentari, nonché il miglioramento del benessere degli animali e la lotta contro le resistenze antimicrobiche.

Principali novità

Come già ricordato, i nuovi Piani di Sviluppo Rurale (PSR), coerenti con la “nuova PAC”, sono entrati in vigore a partire dal 2023. Le principali novità della “nuova PAC” sono:

  • La focalizzazione su nove obiettivi-chiave: garantire un reddito agricolo sufficiente, aumentare la competitività, migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, agire per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente con uso sostenibile di suolo, acqua e aria, salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, sviluppare aree rurali dinamiche, proteggere la qualità dell’alimentazione e la salute;

     

  • Elaborazione di piani strategici nazionali della PAC, per integrare in una sola visione strategica (in linea con i suddetti nove obiettivi e le tipicità e i bisogni di ogni Paese) le misure di sostegno al reddito, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. Questi piani permetteranno inoltre una maggior coerenza con il Green Deal europeo, la strategia europea per la biodiversità e la strategia “Farm to Fork”;

     

  • Il perseguimento di un più coerente impegno “verde” e “sociale” nell’ambito della Politica Agricola Comune, in termini strategici e operativi (es. in applicazione del regime di sovvenzioni FEAGA);

     

  • Una maggior attenzione alla competitività del settore agricolo, alla posizione degli agricoltori nella catena del valore e sul mercato e alla competitività di mercato del settore agricolo.