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FEAGA
Fondi Rurali – caratteristiche peculiari
Il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA) fa parte, insieme al FEASR, dei fondi di applicazione della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione europea. Questi fondi, e in particolare il FEAGA, seguono logiche particolari, proprie di questo specifico ambito delle politiche comunitarie.
Lo scopo del FEAGA è fornire sovvenzioni e aiuti agli agricoltori e agli attori del mondo agricolo e rurale, attraverso un processo diverso da quello degli altri fondi e programmi comunitari. È un fondo gestito in modo indiretto dagli Stati membri (gestione concorrente).
Il FEAGA ha una filosofia di fondo e una modalità di gestione particolari. Forniamo in questa sezione, per completezza e coerenza con quanto fatto per i programmi europei, una trattazione delle caratteristiche principali del FEAGA.
Per gli altri fondi di questa sezione (FESR, FSE+, FEASR e FEAMP), forniamo una più specifica trattazione nella sezione dedicata a POR e PON. Il FEAGA invece non è trattato in modo dettagliato in altre sezioni della Guida, poiché non prevede al momento un’analoga programmazione nazionale e regionale dei fondi. Questo potrà essere fatto quando entrerà in vigore la “nuova PAC” che prevederà, tra altre cose, l’elaborazione di piani strategici nazionali della PAC (spiegazione e dettagli più sotto).
È comunque possibile approfondire l’analisi delle caratteristiche e del funzionamento del FEAGA attraverso i link forniti in cima a questo capitolo e nel testo sottostante.
Beneficiari potenziali
Agricoltori, aziende agricole, produttori e attori del mondo agricolo e rurale.
Descrizione e obiettivi
La Politica Agricola Comune (PAC) è una delle principali voci di spesa del bilancio dell’UE. Il FEAGA (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) è uno dei fondi europei finanziariamente più consistenti (ha un budget totale più elevato del FESR e di Orizzonte Europa). Come spiegato più sopra, ha una dinamica di funzionamento diversa dalla logica di altri programmi e fondi europei. Il FEAGA è un fondo di sostegno:
- Al reddito degli agricoltori, attraverso diversi regimi di pagamento, per garantirne la sostenibilità (Componente 1 – Sostegno al reddito);
- Al prezzo dei prodotti di origine agricola, per garantirne l’approvvigionamento e la stabilità (Componente 2 – Misure di mercato).
La PAC si compone nel suo insieme di queste due componenti, finanziate dal FEAGA; e da una terza componente (Componente 3 – Sviluppo rurale) finanziata dal FEASR. Le componenti 1 e 2, finanziate dal FEAGA, rappresentano circa i tre quarti del budget totale della PAC. La PAC, portata avanti fin dal 1962, è una delle politiche più “storiche” dell’Unione europea. Persegue i seguenti obiettivi:
- sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili;
- tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole;
- aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali;
- preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE;
- mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati.
I motivi alla base della PAC, del FEAGA e della loro rilevanza finanziaria per il budget comunitario sono molteplici:
- La produzione alimentare è fondamentale per la sussistenza e per l’indipendenza dell’Unione;
- Il reddito degli agricoltori è inferiore di circa il 40% rispetto ai redditi non agricoli;
- L’agricoltura è soggetta a incertezze climatiche e metereologiche e a una elevata competizione internazionale;
- Di conseguenza, gli approvvigionamenti agricoli sono soggetti a elevate oscillazioni di quantità e prezzo;
- La qualità del settore alimentare è fondamentale in termini di salute pubblica;
- L’attività degli agricoltori ha (nel bene, e potenzialmente nel male) un alto impatto sul mantenimento degli ambienti naturali, sul suolo, sulle risorse idriche e sulla biodiversità.
La PAC, e con essa il FEAGA, è soggetta a un importante processo di riforma. È attualmente in vigore un regolamento transitorio che estende fino al 2023 le regole già applicate nel precedente settennio 2014-2020. A partire dal 2023 entrerà in vigore una Nuova PAC (dettagli in coda a questo capitolo).
Tipologia di azioni e progetti
Il FEAGA è un fondo di sovvenzione gestito dagli Stati membri (gestione concorrente): le norme che ne disciplinano il funzionamento sono definite a livello europeo, ma ciascun paese provvede alla fase esecutiva. In particolare, le amministrazioni nazionali sono responsabili della gestione e del controllo del sostegno al reddito degli agricoltori nel loro paese. Come già ricordato, il FEAGA finanzia due componenti della PAC.
Nell’ambito della Componente 1 – Sostegno al reddito, il FEAGA fornisce ad agricoltori e aziende agricole un “pagamento diretto”, organizzato a sua volta in quattro canali principali:
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Pagamenti di base. Ogni anno gli agricoltori presentano una domanda di aiuto in cui dichiarano tutte le parcelle agricole dell’azienda. Il pagamento effettivo è versato agli agricoltori attivi in base all’attivazione dei diritti all’aiuto detenuti e calcolati in relazione agli ettari ammissibili da loro dichiarati;
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Pagamenti di inverdimento. Questa tipologia di pagamenti sostiene gli agricoltori che adottano o mantengono tre pratiche a beneficio dell’ambiente (in particolare del suolo, degli ecosistemi e della biodiversità): diversificazione delle colture, mantenimento di prati permanenti e mantenimento di porzioni di terreno (aree di interesse ecologico) a colture che favoriscono la biodiversità (alberi, siepi o terreni lasciati a riposo);
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Pagamenti per giovani agricoltori. I giovani agricoltori ricevono un aiuto supplementare (per il quale gli Stati membri devono accantonare una riserva e definire criteri specifici);
- Regimi supplementari facoltativi. Esistono ulteriori regimi e criteri di pagamento specifici in supporto ai piccoli agricoltori (regime semplificato), alle piccole e medie aziende agricole (pagamento redistributivo), agli agricoltori che operano in zone soggette a vincoli naturali e ai settori che sono in difficoltà e rivestono particolare importanza per ragioni economiche, sociali o ambientali (sostegno accoppiato facoltativo).
Nell’ambito della Componente 2 – Misure di mercato, il FEAGA finanzia misure volte a stabilizzare i mercati agricoli, a prevenire l’aggravarsi delle crisi, a stimolare la domanda e ad aiutare i settori agricoli dell’UE ad adattarsi meglio alle variazioni del mercato. Le misure di mercato sono a loro volta organizzate in tre canali principali:
- Intervento pubblico. Questa forma di intervento mira a evitare che i prezzi scendano a livelli eccessivamente bassi e viene attuata per alcuni settori particolarmente esposti alle fluttuazioni dei prezzi: frumento, grano duro, orzo e granturco, riso, carni bovine, burro e latte scremato in polvere. Si può applicare con un meccanismo di prezzi fissi (definito dall’UE per evitare che scenda al di sotto di un livello sostenibile) o mediante gare d’appalto (i prodotti vengono acquistati e immagazzinati dai governi o dalle agenzie dei paesi dell’UE a un prezzo prestabilito, per essere poi successivamente rivenduti in condizioni di mercato migliori);
- Ammasso dei prodotti da parte del settore privato. Quando i prezzi di mercato sono bassi, l’UE può fornire un aiuto agli operatori del settore privato per sostenere i costi di ammasso dei loro prodotti per un determinato periodo di tempo, per ridurre temporaneamente l’impatto di un eccesso di offerta. Si può applicare a zucchero bianco, olio di oliva, carne di manzo, burro, formaggio e latte scremato in polvere, carne suina, carni ovine e caprine e fibre di lino;
- Misure eccezionali, attuate per evitare e/o attenuare le conseguenze di un improvviso calo dei prezzi, dovuto a vari fattori (squilibrio nei mercati, perdita di fiducia dei consumatori dovuta all’esistenza di rischi per la salute pubblica, animale o vegetale, o altri problemi specifici);
- Regimi di aiuto per settori specifici (frutta e verdura, vino, olio di oliva, apicoltura, luppolo). Puntano a migliorare la capacità dei settori agricoli dell’UE di adattarsi alle condizioni di mercato e aumentare la loro competitività e sostenibilità;
- Questa componente include anche un programma per la promozione di un’alimentazione sana nelle scuole, per un maggior consumo di frutta e verdura fresche e di latte.
Principali novità
Come già ricordato, l’attuale regolamento prevede una fase transitoria di gestione della PAC e del FEAGA per gli anni 2021 e 2022, e il lancio operativo di una “nuova PAC” a partire dal 2023. Le principali novità della “nuova PAC” sono:
- La focalizzazione su nove obiettivi-chiave: garantire un reddito agricolo sufficiente, aumentare la competitività, migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore, agire per contrastare i cambiamenti climatici, tutelare l’ambiente con uso sostenibile di suolo, acqua e aria, salvaguardare il paesaggio e la biodiversità, sostenere il ricambio generazionale, sviluppare aree rurali dinamiche, proteggere la qualità dell’alimentazione e la salute;
- Elaborazione di piani strategici nazionali della PAC, per integrare in una sola visione strategica (in linea con i suddetti nove obiettivi e le tipicità e i bisogni di ogni Paese) le misure di sostegno al reddito, le misure di mercato e lo sviluppo rurale. Questi piani permetteranno inoltre una maggior coerenza con il Green Deal europeo, la strategia europea per la biodiversità e la strategia “Farm to Fork”;
- Il perseguimento di un più coerente impegno “verde” nell’ambito della Politica Agricola Comune, attraverso condizionalità ambientali più stringenti per accedere al regime di sovvenzioni e maggiori incentivi e allocazioni per pratiche virtuose dal punto di vista ambientale e climatico;
- Una maggior attenzione al principio di equità nell’utilizzo delle risorse della PAC, attraverso una maggior attenzione alle piccole e medie aziende agricole, ai giovani agricoltori e alla parità di genere, alla corretta definizione di “agricoltori attivi”, alle condizionalità sociali e al rispetto degli standard occupazionali e alla convergenza dei livelli di supporto forniti nei diversi Stati e regioni d’Europa;
- Una maggior attenzione alla competitività del settore agricolo, attraverso regole per migliorare la posizione degli agricoltori nella catena del valore e sul mercato, l’orientamento alla competitività di mercato del settore agricolo, allocazioni di riserva per fronteggiare eventuali crisi e misure specifiche per alcuni settori (es. vinicolo).