Il digitale e le nuove tecnologie sono al centro dell’attenzione dell’UE, dei programmi europei di questo settennato e di importanti iniziative sui nostri territori.

Nuove tecnologie digitali: una rapida rassegna

Il digitale e il potenziale delle nuove tecnologie legate al digitale sono al centro degli interessi strategici dell’Unione europea, rappresentano uno dei principali terreni di confronto tra le potenze mondiali e aprono opportunità e potenzialità immense per lo sviluppo dei territori.

Il progresso tecnico e le applicazioni nell’ambito del digitale attraversano un processo di continua e vertiginosa evoluzione: è dunque difficile determinare in modo esaustivo la loro natura e la loro portata. A scopo di chiarimento, senza pretese di esaustività e sorvolando i dettagli tecnici, possiamo tentare di definire alcuni degli ambiti d’avanguardia in cui intervengono, e alcuni dei termini che ricorrono più frequentemente nelle strategie, nei programmi e nei progetti relativi al digitale.

Blockchain: registro digitale aperto e distribuito, in cui l’autenticità dei “blocchi” di dati man mano registrati è certificata in modo automatico e strutturale, sicuro e permanente.

Tecnologie digitali d’avanguardia: a che cosa servono?

I termini e le tecnologie sopra riportati sono strettamente legati gli uni agli altri. Ad esempio: l’Intelligenza Artificiale viene alimentata (anche) attraverso i Big Data; i Big Data utilizzano, nelle gigantesche moli di dati che gestiscono, informazioni derivanti dalla georeferenziazione (importanti anche in molte blockchain); l’Internet of Things è una delle applicazioni dell’Edge computing; i Data centres permettono il funzionamento del Cloud computing e l’utilizzo dei Big Data; i Digital Twins hanno affinità con l’Internet of Things e con la realtà aumentata; tutte queste applicazioni richiedono una rapida e massiva trasmissione di dati garantita (attualmente) dal 5G.

Allo stesso modo, tutte queste tecnologie hanno un impatto potenzialmente dirompente sulla maggior parte dei settori tematici, delle politiche e dei progetti europei. Molte di esse fanno ormai parte del nostro vissuto quotidiano: si pensi agli assistenti vocali (Intelligenza Artificiale, Internet of Things) o ai sistemi di archiviazione su Cloud. Ma facciamo qualche altro esempio, ancora più pertinente per chi si occupa di europrogettazione. 

L’Intelligenza Artificiale è virtualmente adattabile a qualsiasi scopo e ambito in cui sia necessario applicare una forma di apprendimento, analisi, scelta, previsione o soluzione di problemi. Un’Intelligenza Artificiale opportunamente sviluppata e “addestrata” potrà, ad esempio, scrivere un progetto europeo: scandagliando la rete alla ricerca dei dati disponibili (progetti già finanziati, buone pratiche, caratteristiche del bando, caratteristiche del territorio, potenziali partner, ecc.), analizzandone le correlazioni logiche e producendo un documento progettuale strutturato e coerente. A scanso di equivoci, per fortuna o purtroppo, non esistono ancora intelligenze artificiali adatte allo scopo, ma sicuramente ne esistono già molte in grado di svolgere un processo simile su altri tipi di testo. L’Intelligenza Artificiale può essere utilizzata anche come “Intelligenza Aumentata”, poiché può operare (e spesso opera) in supporto ad analisi e operazioni svolte da intelligenze umane: ad esempio, per individuare trend o correlazioni non facilmente individuabili, o perché no, in prospettiva, per informare e supportare la scrittura di un progetto.

La tecnologia Blockchain (che fa parte di una “famiglia” di tecnologie più ampia, quella delle Distributed Ledger Technologies) può avere impieghi altrettanto ampi: in ambito finanziario (criptovalute e sicurezza finanziaria), legale e amministrativo (identità digitale, certificazioni, contrattualistica), artistico (autenticità delle opere, fruizione regolata di opere digitali) e produttivo (tracciamento e certificazione dei prodotti). La stessa tecnologia ha impieghi molto interessanti anche nell’ambito della filantropia e della gestione trasparente dei progetti, poiché permette a una donazione (o più in generale a una risorsa) di essere monitorata e tracciata nel tempo, per verificarne il corretto impiego da parte dell’organizzazione beneficiaria, riducendo al minimo i costi e i tempi necessari a un monitoraggio attivo. Lo stesso principio di tracciabilità può applicarsi a risorse non strettamente finanziarie, tipiche della “sharing economy” e dell’economia sociale.

Altri esempi sono ancora più immediati e lampanti: la realtà virtuale e i Digital Twins hanno infiniti campi di applicazione in campo medico, chirurgico, scientifico, ingegneristico, ma anche educativo (formazione attraverso la realtà virtuale) e di gestione del territorio (esperienze turistiche digitali o “aumentate”, modellizzazione digitale per la salvaguardia dei territori, ecc.); i Big Data e la georeferenziazione hanno infinite applicazioni nell’ambito dell’analisi sociale e del territorio e permettono l’adozione di misure più precise e tempestive.

Questi sono soltanto esempi: il territorio del digitale è tanto vasto quanto ancora inesplorato, sia in termini tecnologici che di applicazione della tecnologia. Si pensi agli infiniti campi d’azione delle tecnologie digitali “classiche” (internet, social media, videocomunicazioni) e a come potremmo rispondere oggi a chi avesse chiesto, 20 o 30 anni fa: a che cosa serve internet?

Le stesse tecnologie digitali “classiche” non hanno ancora esaurito il loro potenziale e restano una fonte particolarmente promettente di applicazione e di innovazione nell’ambito dei progetti europei, in tutti i settori.

Il “decennio digitale europeo”: un tema cruciale in Europa

Come già sappiamo, e per motivi evidenti dopo questa breve rassegna, “Un’Europa pronta per l’era digitale” è una delle attuali priorità della Commissione europea. L’UE mira a fare di questo decennio il “decennio digitale europeo”, rafforzando la sovranità e la sicurezza digitale, le norme, la competitività su dati, tecnologia e infrastrutture e le competenze digitali per il settore pubblico e privato. Le azioni previste investono molti settori, strategie e misure specifiche, puntando al massimo sviluppo e alla miglior applicazione di molte delle tecnologie ricordate più sopra. 

La Strategia digitale europea è infatti declinata nei seguenti ambiti e settori specifici d’intervento, che spaziano dalle tecnologie d’avanguardia all’applicazione operativa delle tecnologie digitali più “classiche” (ma non per questo meno importanti):

La lettura delle pagine proposte in questi link fornisce una carrellata semplice ed efficace dello “stato dell’arte” e delle priorità europee in questo settore.

In quale modo questa tematica così importante e così trasversale viene affrontata nell’ambito dei principali programmi e fondi europei? Proseguiamo la nostra analisi con una breve rassegna.

I più importanti programmi comunitari su digitale e nuove tecnologie

Europa Digitale è il principale programma europeo nel settore delle tecnologie digitali. A questo programma abbiamo dedicato una specifica scheda e un approfondimento che ne analizza le caratteristiche e il piano di lavoro 2021-2022. Il programma riprende gli obiettivi della Strategia digitale europea e del “decennio digitale europeo” – oltre a buona parte dei concetti e delle tecnologie presentati nei precedenti paragrafi.

Orizzonte Europa è il programma europeo di riferimento per tutti gli ambiti legati alla ricerca e all’innovazione ed è il programma da cui è scaturito, con l’attuale periodo di programmazione, il programma Europa Digitale. Oltre a recepire le tecnologie digitali come aspetto trasversale, strutturalmente legato alla ricerca e all’innovazione, Orizzonte Europa colloca il digitale tra le “sfide globali” cui intende rispondere (Pilastro II) e tra le tematiche-chiave per la realizzazione di partenariati europei. Rappresenta dunque una fonte di finanziamento fondamentale in questo ambito. Vi abbiamo dedicato una specifica scheda e vari approfondimenti: sul programma di lavoro e gli info day, sui webinar di approfondimento e su guide e video dedicati agli stakeholder italiani.

Europa Creativa è il programma dedicato all’arte, alla cultura e ai media, ma dedica molta attenzione sia alle varie forme di arte ed espressione digitale (film, videogiochi, media digitali) sia all’utilizzo delle nuove tecnologie su aspetti correlati ai suoi principali ambiti d’intervento: ad esempio, promuove l’uso delle tecnologie digitali per la visibilità e la fruizione delle opere artistiche e culturali, per lo sviluppo del business artistico e culturale e per il monitoraggio dei media. Abbiamo dedicato a questo programma una specifica scheda, un approfondimento sulle sue caratteristiche principali e sul suo piano di lavoro e un articolo sulle molte relazioni che esistono tra il programma e altri settori, incluso il digitale.

InvestEU è il programma UE dedicato agli investimenti: ha l’obiettivo di rendere disponibile un volume di investimenti più grande e più diversificato a diverse categorie di attori, per progetti strategici e capaci di un impatto importante. La digitalizzazione ne è una componente chiave, in quanto essa è individuata come uno dei principali criteri che definiscono l’aspetto strategico e l’impatto di un investimento; la digitalizzazione è anche, al tempo stesso, uno dei quattro settori specifici in cui verranno promossi gli investimenti. Vi abbiamo dedicato una specifica scheda.

Il Meccanismo per Collegare l’Europa è un altro programma fondamentale per il settore digitale, per quanto il suo focus sia prevalentemente infrastrutturale: è dunque in questo senso, un programma complementare rispetto a Europa Digitale. Dedica una specifica componente alla copertura della rete attraverso sistemi 5G, al miglioramento delle reti digitali e all’implementazione e all’accesso a reti ad altissima capacità. Vi abbiamo dedicato una specifica scheda.

Molti altri programmi, pur non specificamente correlati al digitale, danno molta importanza all’utilizzo delle tecnologie digitali per raggiungere i propri obiettivi, nell’ambito delle proprie azioni e componenti, come nel caso di EU4Health (obiettivo 7: rafforzare la disponibilità di dati sanitari, strumenti e servizi digitali e la trasformazione digitale dell’assistenza sanitaria) ed Erasmus+ (che promuove opportunità e azioni per l’apprendimento digitale e utilizza ampiamente reti di supporto e piattaforme online). In altri programmi il ruolo del digitale è più implicito, come nel caso di LIFE (le tecnologie digitali possono offrire un grande supporto alle tecnologie ambientali e al monitoraggio dell’ambiente) e del Programma per il mercato unico (supporto e azioni per imprese e attori del settore digitale).

Programmi europei a gestione nazionale e regionale

Il digitale è anche un tema fondamentale all’interno della programmazione dei Fondi Strutturali e della Recovery and Resilience Facility.

Come sappiamo, la Politica di Coesione 2021-2027 cui fanno riferimento i Fondi Strutturali persegue cinque grandi obiettivi, di cui il primo (un’Europa più intelligente) è specificamente dedicato al digitale. All’interno di questo obiettivo generale sono previsti altri cinque obiettivi specifici, di cui due riguardano il digitale ancor più da vicino:

Sono obiettivi finanziati dal FESR, di cui assorbono una parte sostanziale: sui 26.3 miliardi destinati all’Italia nell’ambito del FESR, 9.2 miliardi (ovvero più di un terzo) sono destinati all’obiettivo 1. La programmazione regionale e nazionale del FESR rispecchierà questa struttura generale, definita nell’attuale bozza di Accordo di Partenariato.

Ovviamente, il digitale costituisce in tutti i casi una dimensione trasversale esplorata (ed esplorabile) anche nell’ambito di altri obiettivi e sotto-obiettivi legati ai Fondi Strutturali. 

Analogamente, il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, che si articola in Italia nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), prevede l’assegnazione di un minimo del 20% delle risorse alla Trasformazione digitale. Ferma restando la pertinenza del digitale per tutte le Missioni e per tutte le Componenti, il PNRR italiano dedica specificamente al digitale:

Le iniziative di Fondazione CRT: Impact Deal e altri progetti

La centralità delle tecnologie digitali, a livello europeo e per lo sviluppo dei territori, ha suscitato un’intensa attività a livello locale, volta alla promozione e allo sviluppo delle loro enormi potenzialità. Ad esempio, l’azione della Fondazione CRT (ideatrice e promotrice della Guida all’Europrogettazione) fornisce molti spunti di grande interesse e di ampio respiro, rivolti (oltre che al suo territorio di riferimento) agli attori italiani e europei.

Tra queste iniziative spicca in particolare Impact Deal, il primo programma europeo di accelerazione per imprese a impatto che fa leva sulle potenzialità dei Dati come motore di cambiamento: promuove infatti lo sviluppo di progetti imprenditoriali con finalità sociali e ambientali, a partire da dataset messi a disposizione da parte di un gruppo di organizzazioni partner.

Le imprese beneficiarie, selezionate attraverso una call aperta a livello europeo, potranno beneficiare di un percorso di “accelerazione” su misura, ottenuto attraverso la messa a disposizione di data set di valore e specifiche attività di formazione e tutoraggio, finalizzate al loro utilizzo efficace e al miglioramento dell’impatto sociale e ambientale dei loro progetti.

La call è online sul sito impactdeal.eu fino al 3 aprile 2022.
Un Info Day dedicato è previsto per il 9 marzo 2022.

Il programma di accelerazione si articolerà in due fasi. La prima fase, della durata di circa due mesi, consiste in un percorso mirato a fornire competenze specifiche in Data Science, Intelligenza Artificiale e Imprenditoria ad impatto. La seconda fase, della durata di circa tre mesi, accelererà la crescita delle imprese attraverso lo sviluppo di veri e propri progetti e soluzioni abilitate dai dati, grazie a mentorship e a collaborazioni strategiche.

Il percorso prevede un Data Pitch, prima dell’estate, in cui le aziende selezionate potranno presentare la propria proposizione di valore prospettica per convincere i partner del programma ad “investire” su di loro condividendo l’accesso ai dataset, e un Demo Day a fine percorso in cui saranno coinvolti potenziali investitori finanziari con particolare vocazione per l’impact investing.

È disponibile qui una presentazione con la tempistica e tutte le informazioni più importanti.

Impact Deal è anche aperto a organizzazioni pubbliche e private interessate a condividere i propri dataset e a migliorare il loro contributo alle sfide sociali, attraverso la partecipazione a un Data Club (di cui oggi fanno parte Banca Sella, Città di Torino, Fondazione SNAM) e a un programma di formazione sulla gestione dei dati dedicato ai suoi membri. 

Impact Deal nasce dalla collaborazione di Fondazione CRT con Microsoft e con OGR Torino e conta fra i partner il Consorzio TOP-IX (di cui abbiamo parlato in altre occasioni: 1 | 2), il Data Science for Social Good Center (un centro promosso dalla Fondazione CRT e dedicato a generare valore pubblico dai dati), Data Appeal, Impact Hub e Ashoka.

Il digitale, una miniera di opportunità

Questa breve analisi mette in luce alcuni dei motivi per cui il digitale è al centro degli interessi e delle priorità politiche dell’Unione europea: è un fattore determinante per rispondere alle grandi sfide globali, sia a livello “macro” (sviluppo, competitività, sicurezza, ambiente, società) che “micro” (risposta ai problemi specifici dei cittadini e dei territori, sanità, educazione e formazione).

Questa analisi mette anche in luce il motivo per cui la nostra Guida dedica un’attenzione particolare al tema del digitale: è un tema trasversale che tocca tutti i principali settori d’intervento dei progetti europei e apre a grandi opportunità di applicazione e innovazione, in tutti i settori. 

Infine, il tema del digitale è uno dei più “frizzanti” non soltanto a livello internazionale, ma anche a livello locale: molte iniziative vicine a noi, come Impact Deal lanciato da Fondazione CRT, rappresentano esempi di eccellenza, accessibili e capaci di portare un vero cambiamento attraverso il potenziale delle nuove tecnologie.

Per lanciarvi in questa avventura e per saperne di più, non mancate l’appuntamento del 3 aprile (scadenza della call dell’Impact Deal) e l’Info Day del 9 marzo, in cui sottoporre agli organizzatori tutti i quesiti del caso.

Ci auguriamo che questa rassegna possa ispirare gli attori del digitale e gli attori attivi in ambiti non strettamente correlati, per elaborare nuove idee innovative e progetti di successo.