Questa estate vi portiamo con noi al mare, per scoprire l’impegno dell’UE per la sua tutela e l’esperienza sul campo di Worldrise
Mari e oceani: un bene comune
Il mare ha sempre rappresentato una fonte di ispirazione, oltre che di benessere, per ciascuno di noi. È uno dei più estesi ed importanti beni comuni che abbiamo, senza il quale non sarebbe possibile la vita sulla terra. Nonostante questo, ci troviamo ancora in “alto mare” per quanto riguarda la tutela di mari e oceani.
In questo periodo estivo, in cui il mare è più presente nella vita di molti di noi, vogliamo puntare l’attenzione sull’impegno dell’Unione europea per la conservazione di questo bene prezioso. Passeremo in rassegna le azioni concrete che hanno visto l’Unione europea protagonista nella difesa dei mari, la loro cornice politica e i fondi e i programmi europei in questo settore.
Vi racconteremo inoltre l’esperienza di Worldrise, un’organizzazione che in Italia è impegnata attivamente per generare un’onda di cambiamento nell’approccio verso la conservazione dei mari, in particolare del Mediterraneo. Dell’esperienza di Worldrise abbiamo parlato con Mariasole Bianco, sua Presidente e Co-fondatrice.
Di Mediterraneo abbiamo anche trattato nel nostro recente articolo sull’impegno di Fondazione di Sardegna nel promuovere la cooperazione euro-mediterranea nel campo dell’istruzione e dell’impresa.
Un’Unione per il mare: gli strumenti e le azioni dell’UE per la tutela di mari e oceani
“Che cosa copre il 70% del pianeta, racchiude l’80% della biodiversità e produce metà dell’ossigeno che respiriamo ogni giorno? Il mare”.
E non è tutto: “Il mare assorbe un terzo dell’anidride carbonica da noi prodotta, regola il clima ed è fonte fondamentale di sostentamento per miliardi di persone. Ogni onda custodisce biodiversità, cultura e risorse insostituibili”.
Con queste considerazioni si aprono il video di presentazione del Patto Europeo per gli Oceani, la strategia per la tutela dei mari adottata dalla Commissione europea il 5 giugno 2025, e il manifesto “Nel profondo” di Worldrise, di cui parleremo nel seguito di questo articolo.
Il Patto Europeo per gli Oceani unisce gli Stati Membri, le regioni e tutti gli attori e gli stakeholder coinvolti nella conservazione dei mari e nell’economia blu: pescatori, professionisti della blue economy, innovatori, investitori, scienziati e organizzazioni della società civile. Perché mari e oceani sono un bene comune: l’Unione europea ha la maggiore estensione di territorio marittimo al mondo e quasi metà degli europei vive a una distanza di meno di 50 km dal mare.
Il Patto per gli Oceani è coerente con la Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030, che prevede azioni comuni per contrastare le cause dirette ed indirette della perdita di biodiversità, inclusa quella relativa agli ambienti marini, e in particolare l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 il 30% di aree protette sia in ambienti marini, sia in ambienti terrestri.
Lo scorso agosto è entrato in vigore il Regolamento Europeo sul Ripristino della Natura (noto come “Nature Restoration Law”), che si prefigge di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi terrestri e marini a rischio entro il 2030, e la loro totalità entro il 2025, affidando agli Stati Membri l’adozione di appositi piani nazionali.
Infine, l’UE ha giocato un ruolo decisivo nella firma del Trattato internazionale dell’alto mare (noto come “High Seas Treaty”), stipulato su iniziativa dell’UE e di una coalizione di 40 paesi nell’ambito delle Nazioni Unite, e da essa adottato nel giugno del 2024. Il Trattato amplia l’impegno a proteggere il 30% del territorio marino entro il 2030 (obiettivo noto come “30×30”) all’alto mare, ovvero alle acque internazionali. È una sfida ambiziosa: al momento della firma del trattato, solo l’1% delle zone di alto mare era protetto.
I programmi europei per la tutela del mare
Ma quali sono i principali programmi europei per la conservazione dei mari? Alcuni sono dedicati in maniera specifica alla tutela del mare, mentre altri includono ambiti e priorità in parte collegati all’ambiente marino, come parte di azioni più ampie nel promuovere la lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. Presentiamo di seguito una breve rassegna, per orientarsi all’interno dei finanziamenti disponibili:
- Innanzitutto è bene ricordare il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA), facente parte dei Fondi Strutturali. Molti dei fondi del FEAMPA sono però veicolati direttamente attraverso canali istituzionali e solo una parte sono dedicati alla gestione delle aree marine protette;
- Un altro programma di sicuro interesse è LIFE, che promuove da 30 anni la tutela della biodiversità, e a cui abbiamo dedicato numerosi articoli nella Guida. In particolare sono di interesse i bandi di finanziamento del sottoprogramma Natura e Biodiversità (LIFE NAT). Il bando per il 2025 è attualmente aperto con scadenza il 23 settembre 2025, ed è stato presentato a fine giugno nell’ambito dei LIFE Info Days Italia 2025 organizzati dal Punto di Contatto Nazionale per il programma;
- Possono essere ottime opportunità di finanziamento anche i bandi nell’ambito dei programmi di cooperazione territoriale, in particolare quelli che coinvolgono Stati Membri e paesi extra europei che si affacciano sul Mediterrano e includono aree tematiche e priorità legate a clima e ambiente, come EURO-MED, NEXT-MED e IPA Adriatico-Mar Ionio, oppure i programmi di cooperazione che riguardano la collaborazione attraverso confini marittimi, come Italia-Francia Marittimo, Grecia-Italia e Italia-Malta;
- È in fase di avvio una nuova Knowledge & Innovation Community (KIC) dell’European Institute of Innovation and Technology (EIT), l’EIT KIC Water, dedicata all’acqua, al mare e agli affari marittimi, da cui nasceranno nuovi bandi e iniziative;
- Infine, il programma Horizon Europe include un pilastro per la promozione di tecnologie e soluzioni a supporto delle politiche dell’UE riguardo agli obiettivi di sviluppo sostenibile. In particolare, sono opportunità interessanti i bandi di finanziamento relativi alla missione “Supporting the implementation of the Restore our Ocean and Waters”: i bandi attualmente aperti sono consultabili nella pagina dedicata di Funding & Tenders. Il programma segue molte attività legate al monitoraggio e alla mappatura degli inquinanti e degli ecosistemi, all’applicazione di nuove tecnologie e all’ “ocean literacy”.
Oltre alle opportunità presentate, anche programmi come Europa Creativa ed Erasmus+ (linfa vitale per le piccole associazioni, anche nell’ambito della biodiversità marina) permettono di presentare proposte di progetto che uniscono azioni nell’ambito dell’educazione e della produzione creativa con il tema della conservazione dei mari.
Proprio queste attività sono parte integrante della missione di Worldrise, organizzazione italiana in prima linea nella tutela dei mari.
Ocean Positive People: i progetti di Worldrise per la tutela del Mediterraneo
Worldrise è attiva da oltre un decennio nella conservazione dei mari italiani e del Mediterraneo. Il Mediterraneo ospita oltre 17.000 specie marine, ma è anche il mare più sovrasfruttato al mondo. Obiettivo principale di Worldrise è di lavorare per riconnettere le persone al mare, agendo su più livelli per un cambiamento sistemico. Per raggiungere questo obiettivo, Worldrise si concentra in particolare su tre aspetti complementari:
- Consapevolezza e comunicazione;
- Costruzione di network e alleanze;
- Policy change.
Worldrise porta avanti un’azione quanto mai necessaria, soprattutto in Italia: ad oggi il nostro paese conserva infatti solo il 10% dei suoi mari (la prima legge per la tutela dei mari è relativamente recente, risalente al 1982), e solo nello 0,06% delle aree protette si può osservare una comprovata efficacia di gestione, ovvero l’ottenimento di risultati efficaci nell’ambito della tutela della biodiversità.
I progetti di Worldrise sono molti, vari e interessanti.
Worldrise porta inoltre avanti numerose iniziative di “artivismo” (attivismo artistico), come i “Worldrise Walls”, una serie di murales di sensibilizzazione realizzati in diverse città italiane con pitture mangia-smog, per portare il mare in città tramite la street art.
Worldrise ha sviluppato numerosi progetti di divulgazione ed educazione in stretta collaborazione con la Rappresentanza della Commissione europea in Italia e con la rete Europe Direct (citata in varie parti della nostra Guida, con interviste dedicate qui e qui). È il caso di “Un Mare di Centri”, un progetto di divulgazione scientifica avviato nel 2024 e che si concluderà nel settembre 2025. Il progetto prevede un tour di 10 tappe in altrettante città italiane, con un focus sull’obiettivo “30×30”.
Worldise è stata inoltre scelta nel 2022 dalla Rappresentanza dell’Unione europea in Italia per implementare la rete delle “Scuole Blu” Europee in Italia. Il programma “Blue Schools” è un’iniziativa della Commissione Europea e dell’Unesco, con l’obiettivo di includere i temi del mare nei curriculum scolastici di 194 Paesi entro il 2025. Le scuole possono candidarsi due volte l’anno per diventare “Scuole Blu” ed entrare all’interno della rete, includendo le tematiche legate alla tutela del mare nel curriculum o tramite l’avvio di progetti specifici. Segnaliamo inoltre che è attualmente aperto uno specifico bando dedicato alle Scuole Blu, con scadenza a settembre 2025, nell’ambito del progetto Horizon Europe BlueLigthS.
Citiamo infine un’altra importante iniziativa nell’ambito della formazione, portata avanti da Worldrise riguardo alle Aree Marine Protette (AMP) italiane. Le AMP esistono dal 1986, ma affrontano una serie di criticità nella gestione che ne limitano fortemente l’efficacia. Uno degli aspetti più critici è la mancanza di percorsi di formazione specifici per il personale dedicato alla gestione delle AMP. A questo vuoto Worldrise ha risposto tramite la creazione degli AMP Camp, una formazione di una settimana per giovani studenti e laureati focalizzata sulla gestione delle AMP, lavorando in parallelo con il Ministero dell’Ambiente per creare un percorso di formazione istituzionale.
Il Manifesto “Nel Profondo”: la nostra goccia per il cambiamento
Tra le iniziative più recenti, Worldrise ha lanciato il Manifesto “Nel Profondo” per sollecitare il cambiamento politico necessario per proteggere i mari italiani in modo duraturo ed efficace.
Come sottolineato nel video di lancio della campagna collegata al manifesto, il Mediterraneo è parte fondamentale della nostra identità e l’Italia ha una responsabilità e la possibilità di giocare un ruolo fondamentale nella sua tutela. L’idea è di “andare nel profondo” per prendere consapevolezza di quanto il mare sia connesso a quanto ci circonda e sia fondamentale per il nostro benessere. Il Manifesto persegue anche l’obiettivo “30×30”, ovvero il raggiungimento di raggiungere una quota del 30% di mari italiani protetti entro il 2030.
Sul sito di Worldrise è disponibile il testo integrale del Manifesto e l’area dedicata per poter apporre la propria firma. Ad oggi, più di 270 cittadini, organizzazioni, imprese hanno firmato il manifesto, dimostrando come la tutela del mare è può essere un tema trasversale e che interessa tutti, anche chi vive lontano dal mare. Qui potete trovare una presentazione dell’iniziativa, con informazioni e link di approfondimento.
Se la tutela del mare è una responsabilità collettiva, speriamo anche noi di aver contribuito, con questa prima “immersione”, alle grandi sfide che la conservazione di mari e oceani ci pongono davanti.
Sempre più si diffonde la consapevolezza del mare come bene comune, con impegni concreti da parte dell’Unione Europea e grazie all’impegno costante di numerose organizzazioni che supportano una nuova sensibilità.
Con la Guida, continueremo a parlarvi di azioni, piccole e grandi, che possono fare la differenza. Perché, come ci ricorda Worldrise, ogni goccia conta!