Un nuovo aggiornamento della nostra fortunata rubrica… che cerca una risposta alle domande più frequenti e più importanti per un europrogettista!

La domanda di oggi è semplice: come valutare progetti europei?

Non è necessario sottolineare la sua rilevanza, né per i neofiti che vi si avvicinano con un certo timore, né per gli esperti che hanno più volte vissuto il brivido di lasciare la propria proposta in mano ai valutatori!

La risposta può essere tanto varia e sfaccettata quanto molteplici possono essere le tipologie di progetto, i criteri di selezione e i punti di vista di chi leggerà la vostra offerta. Ma esistono alcuni elementi che occorre tener presenti in tutti i casi. Analizziamo insieme quali!

Come vengono valutati i progetti europei? Come posso farmi un’idea di massima sulla qualità della mia proposta?

Una prima e ovvia considerazione, che molti di voi avranno già fatto, è la seguente: basta leggere la sezione apposita della nostra Guida! In questa sezione analizziamo le modalità di definizione della cosiddetta “logica dell’intervento”, a partire dall’analisi dei bisogni alla definizione di obiettivi, risultati, attività, indicatori e fonti di verifica, ipotesi, costi e mezzi necessari alla realizzazione del progetto. Per ognuna di queste categorie proponiamo una serie di domande-chiave da porsi e di consigli pratici.

Un progetto che ha buone possibilità di successo è innanzitutto un progetto ben strutturato, che risponde bene a questa serie di domande ed è pienamente coerente col bando. Se dalla vostra rilettura della proposta notate alcune possibili forzature, è probabile che un valutatore esterno le rileverà con maggior evidenza! Fate rileggere il bando e la vostra proposta ad una persona di fiducia, possibilmente dotata di senso critico e di un po’ di esperienza: quasi sicuramente noterà aspetti cui non avete pensato e contribuirà al suo miglioramento. Se potete, ripete il processo più volte e con persone diverse!

 Un altro aspetto ricordato nella stessa sezione della Guida riguarda i criteri di monitoraggio e valutazione, che rappresentano dimensioni standard riconosciute a livello internazionale per la formulazione di un buon progetto: oltre ad essere ampiamente trattate nella guida di riferimento sul Project Cycle Management e sul Quadro Logico, ne trovate un’ulteriore trattazione qui. Queste dimensioni sono sicuramente tenute presenti dai valutatori in qualsiasi ambito. Ovviamente il “valore aggiunto europeo” rappresenta un elemento tipico dei nostri progetti, il cui fattore di transnazionalità è da tener presente soprattutto nei bandi a gestione diretta o di cooperazione territoriale.

Altri aspetti impliciti, ma fondamentali sono sicuramente:

Nulla di semplice, nulla di scontato… ma una sfida che tutti noi possiamo raccogliere con successo per ottenere una valutazione positiva del nostro progetto europeo.

Se avete altri suggerimenti su questa tematica, non esitate a scriverci sui nostri canali social!