Ben ritrovati sulla nostra Guida e buon 2021! È per tutti un anno particolarmente carico di speranze e di aspettative. Per chi si occupa di progetti europei segna l’inizio di una nuova programmazione ed è caratterizzato da una grandissima novità: Next Generation EU. 

Abbiamo già parlato di NGEU in tutti i post della nostra Guida dedicati al nuovo periodo di programmazione. Ma che cos’è davvero e come dovrebbe funzionare? Iniziamo il nuovo anno con un approfondimento di sicuro interesse. Buona lettura!

La definizione di NextGenerationEU

Per iniziare, prendiamo in prestito la definizione fornita dalla Commissione europea:

“NextGenerationEU è uno strumento di ripresa temporaneo da 750 miliardi di euro che consentirà alla Commissione di ottenere fondi sul mercato dei capitali. Tale strumento contribuirà a riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus, per creare un’Europa post COVID-19 più verde, digitale, resiliente e adeguata alle sfide presenti e future.”

Fino a qui tutto sembra semplice, ma la varietà di termini utilizzata dalle istituzioni e dai media può creare un po’ di confusione:

NGEU rappresenta un punto di svolta, in quanto sarà finanziato da obbligazioni emesse dall’Unione europea. Su iniziativa del Parlamento europeo, NGEU ha anche dato nuovo stimolo all’estensione delle “risorse proprie” dell’Unione europea (i fondi non dipendenti da un contributo diretto degli Stati membri) e all’introduzione di condizionalità (tra cui il rispetto dello stato di diritto) per l’utilizzo dei fondi.

Evoluzione e tempistica di NextGenerationEU

Abbiamo già parlato nella nostra Guida delle origini di NextGenerationEU, per cui non forniremo troppi dettagli sugli aspetti più generali (qui un ulteriore sommario, per chi se lo fosse perso). Ma è utile ricapitolare la strada percorsa da NGEU e quanto ancora resta da fare per arrivare all’effettivo utilizzo dei fondi.

La Commissione europea e gli Stati membri si sono da tempo attivati per definire il quadro strategico e operativo per l’utilizzo dei fondi di NGEU. Potete consultare qui il piano strategico della Commissione. Le linee guida per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (abbreviato in PNRR) sono state definite per l’Italia a metà settembre (qui in versione estesa e sintetica) e sono state approvate dal Parlamento a metà ottobre;

Una bozza di PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) è da tempo disponibile ed è stata pubblicata su vari media italiani ad inizio dicembre.
Tuttavia la bozza è in un continuo processo di revisione ed è argomento di un vivace dibattito tra le forze politiche italiane. La bozza più recente risale ad oggi. Poiché il documento è in continua evoluzione, in questa analisi faremo riferimento alla bozza più “storica” di dicembre, integrando gli ultimi dati disponibili. Forniremo inoltre un aggiornamento non appena sarà disponibile un documento ufficiale;

Le evoluzioni dello Piano per la Ripresa e la Resilienza sono documentati dai principali quotidiani e media nazionali, in virtù dell’ampio dibatitto politico in corso su questa materia. Per aggiornamenti ufficiali consigliamo di fare riferimento al sito del Dipartimento per le Politiche Europee, con particolare riferimento ad alcuni “tag” – chiave: Recovery Fund, Recovery Plan, PNRR, NextGenerationEU, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Composizione di NextGenerationEU

Poiché la terminologia può creare un po’ di confusione, il modo migliore per fare chiarezza sulla struttura di NGEU è riassumere in un piccolo schema tutte le sue componenti, associandole alla rispettiva dotazione finanziaria. I termini in inglese vi saranno utili per consultare alcune ottime infografiche elaborate dal Consiglio europeo. In ordine (dal più generale al più specifico) le infografiche illustrano: 1) il pacchetto totale di “fondi europei” disponibile nel settennio appena iniziato; 2) la composizione di NextGenerationEU; 3) la composizione e il funzionamento della “Recovery and Resilience Facility”.

Proviamo anche noi, qui sotto, a fornire un piccolo prospetto di sintesi. I dati sono in miliardi di euro.

Questa composizione implica, tra le altre cose:

NextGenerationEU in Italia.

Possiamo utilizzare lo stesso schema per fornire una stima dei fondi di NextGenerationEU spettanti all’Italia. Si tratta di una stima provvisoria: i valori potrebbero subire variazioni e presentano alcune discrepanze tra le varie fonti. La stima che proponiamo qui sotto è tratta dalla bozza di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del 6 dicembre, circolata sui media italiani.

I dati corrispondono a quelli dell’attuale bozza e sono espressi in milioni di euro. Tra parentesi (in percentuale) la proporzione spettante all’Italia rispetto al totale dei fondi messi a disposizione dell’UE.

Questa composizione implica, tra le altre cose, un beneficio molto importante per l’Italia, che riceverà quasi il 30% dei fondi totali di NGEU, pur distribuiti su 27 paesi. Questo permette di comprendere l’importanza di quest’opportunità per il nostro paese, a più riprese sottolineata dai media e dalle istituzioni.

Contenuti (il quadro comune).

Non è ancora possibile definire con precisione i contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e, di conseguenza, la natura e il funzionamento dei finanziamenti, dei progetti e delle azioni che saranno lanciati in Italia nell’ambito di NGEU. Tuttavia è possibile fornire alcune anticipazioni, sulla base delle linee guida fornite a livello comunitario (cui dovranno attenersi tutti gli Stati membri).

Innanzitutto, la definizione delle priorità e la formulazione dei vari PNRR dovranno tener conto:

Contenuti (quadro provvisorio per l’Italia).

Come già ricordato, è ancora prematuro fornire un quadro dei contenuti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’Italia. Proponiamo comunque qui di seguito alcune indicazioni ricavate dalla bozza di PNRR del 6 dicembre, come primo quadro di orientamento, con dati e indicazioni comparative tratte dall’attuale bozza. I dati e le cifre sono comunque provvisori e in continua evoluzione.

 

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente (pur mantenendo un certo livello di sintesi), proponiamo in coda a questo post la lista degli interventi previsti dalla più recente bozza di PNRR, per ognuna delle sue sei aree tematiche (o missioni) e delle relative componenti. Il PNRR presenta una descrizione sintetica di ognuno degli interventi.

Governance.

Come saranno gestiti i fondi, la programmazione e i progetti di NGEU in Italia, nell’ambito del nostro Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza?

Questo aspetto (che il PNRR è chiamato a definire) è particolarmente controverso e oggetto di vivace dibattito tra le forze politiche. Una governance efficace è fondamentale per garantire l’uso dei fondi e il raggiungimento degli obiettivi, conformemente al calendario e ai target definiti PNRR. Come già ricordato, eventuali ritardi o il mancato raggiungimento degli obiettivi possono avere conseguenze sull’erogazione dei fondi.

La governance a livello comunitario è definita come segue:

La bozza del PNRR italiano prevedeva, a titolo provvisorio (6 dicembre):

Questa struttura potrebbe essere notevolmente modificata nell’ambito del dibattito politico attualmente in corso.

Continuate a seguirci, vi terremo aggiornati!

Lista indicativa degli interventi (bozza di PNRR del 12 gennaio)

Il PNRR presenta una descrizione sintetica ed una allocazione di budget indicativa per ognuno di questi interventi.

DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’ E CULTURA [45.4 mld €]

Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. [11.5 mld €]

Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo [25.9 mld €]

Turismo e Cultura 4.0 [8.0 mld €]

RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA [66.6 mld €]

Impresa Verde ed Economia Circolare [5.2 mld €]

Transizione energetica e mobilità locale sostenibile [17.5 mld €]

Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici [29.0 mld €]

Tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica [14.8 mld €]

INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE [32.0 mld €]

Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0 [28.3 mld €]

Intermodalità e logistica integrata [3.7 mld €]

ISTRUZIONE E RICERCA [26.7 mld €]

Potenziamento delle competenze e diritto allo studio [15.4 mld €]

Dalla ricerca all’impresa [11.3 mld €]

INCLUSIONE E COESIONE [21.3 mld €]

Politiche per il Lavoro [6.7 mld €]

Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore [10.5 mld €]

Interventi speciali di coesione territoriale [4.2 mld €]

SALUTE [18.0 mld €]

Assistenza di prossimità e telemedicina [7.5 mld €]

Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria [10.5 mld €]