Riprendiamo la nostra rassegna dedicata agli attori che promuovono l’Europa a livello locale con un aggiornamento dedicato alla rete EURES: la rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego, che opera fin dal 1994 per facilitare la libera circolazione dei lavoratori tra i paesi dell’Unione europea.

La rete EURES (acronimo di EURopean Employment Services) è specializzata nei settori dell’occupazione e della mobilità, particolarmente sensibili in un periodo caratterizzato dalla crisi economica e da una sensibile riduzione degli spostamenti di persone in Italia, in Europa e in tutto il mondo.

La presentazione della preziosa opera di supporto che EURES svolge sui nostri territori vuole essere, tra le altre cose, un segnale di speranza in vista del ritorno alla normalità.

Scopriamola insieme con Francesca Carena, parte dello staff dei servizi EURES di Agenzia Piemonte Lavoro, coordinati dall’EURES Adviser Patrizia Mercuri.

Che cos’è per voi l’Unione europea? In che modo ve ne sentite parte attiva?

EURES è una rete di cooperazione creata per agevolare il libero movimento dei lavoratori nei paesi dell’Unione europea e nell’area EFTA/SEE. Oltre agli uffici che svolgono un ruolo di coordinamento a livello europeo e nazionale, EURES è costituita da una rete capillare di partner presenti su tutti i nostri territori: servizi per l’impiego pubblici e privati, sindacati, organizzazioni dei datori di lavoro e altri importanti soggetti del mercato del lavoro, attivi su un unico portale europeo e attraverso circa 1000 consulenti dedicati. Professionisti specializzati in questioni pratiche, giuridiche e amministrative legate alla mobilità a livello transnazionale e transfrontaliero, in contatto giornaliero con le persone in cerca di un impiego e i datori di lavoro di tutta Europa.

Attraverso i suoi partner, il suo portale e i suoi consulenti, la rete EURES concretizza ogni giorno l’ideale della mobilità dei lavoratori in Europa, con una serie di servizi molto pratici. Questo è il nostro modo di vedere e di sentire l’Unione europea. È un progetto comune cui contribuiamo favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e la libera circolazione dei lavoratori fra i paesi europei.

È anche grazie a noi se oggi circa 17 milioni di Europei vivono e lavorano in un altro paese dell’UE: circa il doppio di dieci anni fa. Abbiamo festeggiato l’anno scorso 25 anni di storia e possiamo guardarci indietro con una certa soddisfazione. Certamente, le sfide non sono finite e l’attuale contesto caratterizzato dal Covid e dal deterioramento della situazione occupazionale in tutta Europa ne è la prova.

Qual è il vostro pubblico di riferimento? Qual è il vostro territorio di riferimento?

Noi rappresentiamo il nodo piemontese di una grande rete che si estende in tutta Europa. Quello piemontese è uno dei “nodi” più strutturati e attivi in Italia, per motivi produttivi, storici, culturali e geografici. La regione è da sempre molto legata ad altri paesi, ha una forte dimensione transfrontaliera ed è da sempre molto attiva nelle politiche per il lavoro. Queste realtà e collaborazioni storiche hanno potuto assumere una struttura coerente e una dimensione europea grazie alla rete EURES.

In Piemonte sono presenti 5 EURES Adviser e oltre 40 Assistenti EURES presso i Centri per l’Impiego regionali. Il coordinamento regionale di EURES fa capo all’Agenzia Piemonte Lavoro.

Potete seguirci sulle nostre pagine Facebook e LinkedIn (EURES Agenzia Piemonte Lavoro).

Siamo un ente pubblico, quindi forniamo supporto e collaboriamo con chiunque necessiti o sia in sintonia con la nostra missione. I nostri servizi sono specialmente rivolti alle aziende, a giovani e adulti in cerca di occupazione, a disoccupati e occupati in cerca di nuove opportunità all’estero. Le imprese straniere si rivolgono a noi (tramite i nostri referenti EURES) per trovare personale con profili difficili da reperire nel loro paese; i giovani, i disoccupati e i lavoratori per trovare all’estero opportunità lavorative che possano arricchire il loro bagaglio di competenze e per intraprendere nuove esperienze di vita.

I giovani rappresentano una parte particolarmente cospicua del nostro pubblico, perché hanno più facilità a spostarsi in un altro paese. Supportiamo i “job changers” che desiderano cambiare lavoro, a volte cambiare vita, o semplicemente progredire nella loro carriera. Abbiamo progetti specifici per le persone disoccupate, in cerca di prima occupazione e per i cosiddetti “NEET”. Molte delle persone che sosteniamo sono in cerca di un’esperienza qualificante all’estero per poi tornare. È importante sottolineare che questo servizio supporta le persone che andrebbero comunque all’estero, magari affidandosi a società che si rivelano poi fittizie. La supervisione di un servizio istituzionalizzato quale EURES impedisce che questi giovani possano essere bersaglio di truffe ad opera di società inesistenti. Le offerte di lavoro e le aziende vengono preventivamente verificate dai nostri colleghi all’estero prima di giungere a noi.

Tra i settori più ricercati all’estero possiamo citare quello turistico-alberghiero (cuochi per portare nel mondo la cucina italiana, e non solo!), quello ingegneristico e ICT (per quanto già ricercato anche nel nostro territorio) e quello sanitario (in cui la mobilità è di poca attualità oggi, ma in cui il “personale di ritorno” ha riportato in Italia nuove capacità e competenze). Sono apprezzati gli insegnanti (non solo d’italiano) e altre figure molto specifiche (come ad esempio i potatori di vite, richiesti in Francia). La mobilità può davvero riguardare tutti i settori!

La mobilità non è ovviamente solo in uscita, anche se i livelli salariali tendono a privilegiare uno spostamento dal Sud al Nord dell’Europa. Ci sono circa 170 mila cittadini di altri paesi europei residenti in Piemonte. Ovviamente solo una piccola parte di questi viene seguita da EURES, ma sosteniamo frequentemente i trasferimenti per motivi famigliari o personali, o le ricerche di personale con specifiche competenze linguistiche (insegnanti, formatori e commerciali d’azienda). Senza dimenticare la dimensione transfrontaliera: il fitto interscambio con Francia e Svizzera viene supportato dalla collaborazione tra EURES Piemonte e i suoi omologhi transfrontalieri.

In quali modi fornite il vostro supporto? Quali strumenti e risposte siete in grado di fornire?

EURES si distingue da altri attori da voi intervistati [ad esempio, qui: 1| 2 | 3] in quanto si occupa di Europa da un punto di vista molto specifico, quello del mercato del lavoro. Non forniamo informazioni “a tutto tondo” sull’Unione europea o sull’europrogettazione. Non siamo un’agenzia per il lavoro e nemmeno un’agenzia che promuove tirocini per imparare una lingua. Al contrario, sosteniamo soprattutto chi ha competenze da offrire e sviluppare in altri paesi d’Europa ed è in grado di comunicare nel paese di destinazione.

La nostra rete offre un’ampia gamma di servizi di informazione, assistenza e placement a chi cerca lavoro e ai datori di lavoro interessati al mercato professionale europeo. In particolare:

Cosa consigliate a un’organizzazione o persona che desidera partecipare a un progetto europeo?

Come spiegato, non ci occupiamo direttamente di progettazione europea. Però siamo partner di diversi progetti e contribuiamo a realizzarne alcuni – ne parleremo! E in qualche modo, la nostra stessa rete costituisce il frutto di una progettualità europea.

Dal nostro punto di vista, possiamo senz’altro consigliare di partecipare a progetti di mobilità internazionale: sono un ottimo modo per lanciarsi sul mercato del lavoro, per riqualificarsi o per dare nuovo slancio alla propria carriera lavorativa. La nostra esperienza ci insegna che la partecipazione a progetti di mobilità permette di gettare nuova luce sul proprio lavoro, sulla propria attività e sulle proprie competenze, non soltanto linguistiche.

Questo si applica senz’altro anche a chi si occupa di europrogettazione. In fin dei conti, la nostra azione, quella della vostra Guida e quella degli europrogettisti hanno molti aspetti in comune: in primis, quello di fornire strumenti per ampliare i propri orizzonti in ambito lavorativo, e non solo.

La testimonianza dei lavoratori in transito e che rientrano in Italia, così come quella delle aziende ed organizzazioni che li accolgono, in Italia e nel resto d’Europa, ci insegna che l’esposizione a realtà ed esperienze di altri paesi europei è sempre un arricchimento e un valore aggiunto, in ambito di europrogettazione come in ogni altro. Non esitate a lanciarvi, a imparare e a scambiare con chiunque si trovi aldilà dei nostri confini!

Potete raccontarci un’esperienza di vostro supporto particolarmente significativa?

Tutta la nostra attività quotidiana è significativa: ogni nuova esperienza di lavoro attivata all’estero o in Italia per un cittadino italiano o europeo rappresenta un piccolo o grande punto di svolta nella vita di una persona. Questo pensiero ci accompagna ogni giorno e rende particolarmente stimolante il nostro lavoro.

Possiamo però citare alcune esperienze specifiche “di progetto”, significative per i lettori della vostra Guida. Ne abbiamo realizzate altre in passato (bandi Leonardo, Erasmus+ e Progress) ma queste restano sicuramente le più attuali e significative:

Chissà se incontreremo presto alcuni dei vostri lettori in uno di questi progetti?

Vogliamo lasciarvi con una testimonianza molto umana e concreta: quella di Ottavio e Federico, camerieri in Germania grazie ad EURES – ed in particolare grazie al progetto “Your First EURES Job”.

È un esempio molto rappresentativo di come la nostra attività e un progetto europeo possano segnare una svolta nella vita di tante persone.

Vorremmo anche che fosse un segnale di speranza per tanti giovani che, soprattutto in questo periodo, non vedono l’ora di “ripartire”!