Come tutti i nostri lettori sapranno, domenica 26 maggio si vota in Italia per l’elezione del Parlamento europeo.

Cosa significa esattamente, quali sono le particolarità di questa tornata elettorale e quali le possibili conseguenze sui programmi comunitari? Scopriamolo insieme!

Dal 1979 il Parlamento europeo è l’organo di rappresentanza democratica dell’Unione europea. È composto da 751 seggi (705 dopo l’uscita del Regno Unito dall’UE), prevede un numero di rappresentanti proporzionale alla popolazione di ogni stato membro e rappresenta 505 milioni di cittadini europei. È eletto direttamente a suffragio universale e approva la legislazione comunitaria, insieme al Consiglio dell’UE (che è invece composto da rappresentanti degli stati membri)

Attraverso varie procedure (molto interessanti: guardate questo video!), tutte le norme comunitarie passano al vaglio del Parlamento europeo, che le può rifiutare, modificare e infine approvare. Questo vale anche per i Programmi comunitari!

Infatti i documenti fondamentali che stabiliscono le regole e gli ammontare finanziari destinati ai futuri progetti europei costituiscono parte della legislazione europea analizzata dal Parlamento.

Non lo avete mai notato? Per ognuno dei Programmi comunitari analizzati nella nostra Guida, il primo dei “documenti correlati” suggeriti è sempre un documento che inizia così: Regolamento (UE) N. [numero e anno] del Parlamento europeo e del Consiglio del [data] che istituisce il programma [titolo].

L’elezione del nuovo Parlamento europeo è particolarmente importante alla luce del prossimo avvio di un nuovo settennio di programmazione. Il periodo 2021-2027 prevederà nuovi programmi comunitari e nuove allocazioni di fondi, nell’ambito di un nuovo quadro finanziario comunitario (come già illustrato: post 1, post 2, post 3 e post 4).

L’ultima parola su tutti questi aspetti spetterà al nuovo Parlamento europeo!

Ma non è questo il solo modo in cui il nuovo Parlamento europeo influirà sull’attività di europrogettazione dei prossimi anni. I risultati elettorali determineranno anche la nomina del Presidente della Commissione europea e la composizione stessa della Commissione: organo che è, per eccellenza, all’origine delle proposte legislative (incluse quelle riguardanti i nuovi Programmi), nonché il principale interlocutore operativo (diretto o indiretto) nella gestione di tutti i progetti europei.

Dunque chi vincerà, determinerà in qualche modo i fondi disponibili, la natura dei nuovi programmi e la loro gestione… un ulteriore ottimo motivo per promuovere al massimo la partecipazione elettorale del 26 maggio!