Si sono da poco concluse le elezioni del Parlamento europeo: un momento di grande importanza per l’Europa, che in questa particolare fase storica sta godendo di una notevole risonanza sui media.

Ma quali sono gli effetti più immediati della formazione di un nuovo Parlamento europeo? Abbiamo già analizzato qui gli aspetti più importanti e strategici: ma cerchiamo di capire meglio insieme cosa accade in questi giorni!

Uno dei primi compiti del nuovo Parlamento è l’elezione del Presidente della Commissione europea. Da alcuni anni il sistema prevede che ogni partito politico europeo presenti un candidato prima delle elezioni, e che questo venga poi proposto per la carica dal partito che ha ottenuto il maggior numero di voti.

Tuttavia, il Presidente della Commissione viene eletto dal Parlamento a maggioranza assoluta, per cui l’accordo politico necessario alla nomina può risultare più difficile nel momento in cui nessuno di partiti ha ottenuto una chiara maggioranza. (Qui un interessante riassunto su chi e quali sono i “Presidenti” dell’Unione europea).

Il neo-eletto Presidente della Commissione propone al Consiglio europeo un elenco di candidati Commissari, indicandone uno per ogni Stato membro.

A seguire, i Commissari identificati sono sottoposti al vaglio delle varie commissioni parlamentari, sulla base delle rispettive competenze; poi l’intera Commissione viene sottoposta ad una votazione globale da parte del Parlamento. Il Consiglio delibera quindi la loro nomina ufficiale, a maggioranza qualificata.

Il processo di conferma è articolato, esistono aree tematiche più o meno strategiche e il sistema prevede non solo una scelta dei Commissari per area tematica di competenza, ma anche per Paese di origine. Questo genera un complesso processo di negoziazione tra le forze politiche del Parlamento e tra gli Stati membri (in sede di Consiglio).

Il Presidente della Commissione europea, i Vicepresidenti e i 28 Commissari hanno un mandato di cinque anni. Il loro collegio rappresenta l’organo di responsabilità politica della Commissione europea, che risponde al Parlamento delle sue decisioni (in particolare: strategia, politiche, atti legislativi, programmi di finanziamento e bilancio annuale proposti al Parlamento e al Consiglio).

I Commissari sono al vertice dei dipartimenti politici della Commissione europea, le Direzioni Generali (DG), responsabili dello sviluppo, dell’attuazione e della gestione delle politiche, delle leggi e dei programmi di finanziamento dell’UE nei vari ambiti tematici. Un Direttore Generale è a capo della struttura organizzativa e operativa di ogni singola DG. 

L’attuale dibattito deciderà dunque chi si occuperà dei programmi e delle politiche comunitarie (il pane quotidiano di ogni europrogettista!) nei prossimi cinque anni.

Auguriamo un buon lavoro a tutti i Commissari che verranno nominati al termine di questo lungo processo… preparandoci a stupirli con i nostri bellissimi progetti!