Era il 23 giugno 2016 quando 17 milioni di elettori britannici hanno votato a favore della Brexit, superando di misura (51,89%) gli elettori favorevoli alla permanenza nell’UE.

In quasi quattro anni, il processo è stato caratterizzato da posticipi, incertezze e colorite peripezie nella tradizionalmente compassata scena politica britannica, alimentati dall’entità del lavoro negoziale e legislativo necessario a risolvere i complessi rapporti che legano l’Unione europea a un suo Stato membro.

Nel novembre del 2018 è stato raggiunto un accordo provvisorio tra Unione europea e Regno Unito che per molti mesi non è stato approvato dal Parlamento britannico né ratificato dalle due parti.

Per questo motivo la Brexit, inizialmente prevista a fine marzo 2019, è stata rinviata ad aprile/maggio 2019, ottobre 2019 ed infine al 31 gennaio 2020.

Il processo ha subito un’accelerazione a fine anno: ad ottobre è stato modificato l’accordo sulla Brexit e il 12 dicembre le elezioni generali hanno assegnato una larga maggioranza al partito Conservatore. In questo modo il nuovo accordo ha finalmente ricevuto una prima approvazione dalla Camera dei Comuni (20 dicembre) e nel corso di questo mese è atteso il voto della Camera dei Lord.

Gennaio 2020 si prospetta dunque decisivo: è molto probabile (anche se non ancora scontato) che la Brexit prenderà il via il 31 gennaio. Il processo di uscita sarà ovviamente complesso e graduale e durerà vari anni, con una prima fase transitoria.

Prepariamoci a questa eventualità, mettendo insieme le informazioni disponibili!

Vi proponiamo in particolare:

Torneremo presto sull’argomento Brexit con nuove informazioni legate ai progetti europei.

Intanto… buona lettura!